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venerdì 11 dicembre 2015

Avvocato penalista - Risponde di Molestia o disturbo alle persone, Articolo 660 del Codice Penale, il proprietario del cane che abbaia troppo e disturba.

Avvocato penalista - Risponde di Molestia o disturbo alle persone, Articolo 660 del Codice Penale, il proprietario del cane che abbaia troppo e disturba.
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Avvocato penalista - Risponde di Molestia o disturbo alle persone, Articolo 660 del Codice Penale, il proprietario del cane che abbaia troppo e disturba.
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" Cane che abbaia: come dimostrarlo?

Latrati dei cani: responsabilità, risarcimento, reato e procedimento penale di disturbo alla quiete pubblica, la prova e le testimonianze dei vicini.

Il cane che abbaia di giorno e quasi tutte le notti con grande frequenza, tale da disturbare il sonno e il riposo di chi abita nelle vicinanze, comporta una responsabilità del proprietario che può sconfinare anche nel penale se ad essere molestata non è una singola persona o un numero sparuto di famiglie, ma l’intera zona.

Oltre al risarcimento del danno, dunque, scatta il procedimento penale.

Con una sentenza di poche ore fa la Cassazione [1] fa però il punto su un’altra questione di non poco conto: come dimostrare il continuo abbaiare del cane?

Insomma, nessun potrebbe dubitare che anche il più mansueto dei cani abbai, ma è la frequenza di tali latrati il cuore del processo, in quanto segna il confine non solo tra lecito e illecito, ma anche e soprattutto tra responsabilità civile (solo risarcimento del danno) e quella penale (condanna e pena).

Ebbene, secondo la Corte non serve necessariamente una perizia per la prova della continuità dei latrati, potendo bastare anche le testimonianze dei vicini.

Per cui, se le dichiarazioni dei testimoni confermano che il cane è solito abbaiare di giorno e di notte con grande frequenza, tale da impedire il sonno e recare evidente disturbo al riposo di tutti gli abitanti nelle immediate adiacenze, ciò basta per arrivare a una sentenza di condanna.

Di certo, non sarà sufficiente una semplice “raccolta delle firme”, poiché nel processo penale è necessaria l’escussione orale del testimone davanti al giudice.

Ma, nel caso di contrasto con le dichiarazioni del padrone dell’animale che, sia pure ammettendo l’irrequietezza del cane, non ritiene che l’abbaiare sia così continuo e incessante come risulta invece dalle accuse, non è detto che il giudice debba provvedere attraverso una perizia, potendosi basare anche solo sulle dichiarazioni del vicinato.

Il reato di disturbo alla quiete di persone è quello che si definisce, tecnicamente, un reato di pericolo presunto il che significa che non serve la prova dell’effettivo disturbo di più persone, ma è sufficiente la potenziale idoneità della condotta a disturbarne un numero indeterminato di soggetti.

Di conseguenza l’attitudine dei rumori a disturbare il riposo o le occupazioni delle persone non va necessariamente accertata accuratamente con una perizia o una consulenza tecnica; al contrario, il giudice può fondare il proprio convincimento su elementi probatori di diversa natura, quali le dichiarazioni di coloro che sono in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti, tali da far risultare oggettivamente superata la soglia della normale tollerabilità. "

Fonte laleggepertutti.it, qui:

http://www.laleggepertutti.it/106175_cane-che-abbaia-come-dimostrarlo
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Avvocato penalista - Risponde di Molestia o disturbo alle persone, Articolo 660 del Codice Penale, il proprietario del cane che abbaia troppo e disturba.
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