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sabato 12 dicembre 2015

Avvocato penalista - Commette istigazione a delinquere o apologia di delitto, art. 414. C.P., chiunque inneggia sui social network all'Isis o al Califfato islamico.

Avvocato penalista - Commette istigazione a delinquere o apologia di delitto, art. 414. C.P., chiunque inneggia sui social network all'Isis o al Califfato islamico.
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Avvocato penalista - Commette istigazione a delinquere o apologia di delitto, art. 414. C.P., chiunque inneggia sui social network all'Isis o al Califfato islamico.
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" Isis: attenti a ciò che da oggi scrivete sul web.
 
Punibile anche la semplice adesione ideologica: apologia di reato per chi pubblica post o articoli sul web che inneggiano al Califfato.
 
Rischia grosso oggi in Italia chi pubblica su Internet documenti che inneggiano all’Isis o che, comunque, creano proselitismo alla battaglia del califfato con la bandiera nera del “terrore”: il delitto di istigazione a delinquere [1], infatti, può avere ad oggetto reati associativi come il delitto sulle associazioni terroristiche [2].
 
Poiché l’Onu non riconosce l’Isis come Stato ma lo ritiene un’organizzazione terroristica, così come confermato da numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza, chiunque oggi inneggi a tale gruppo deve essere equiparato a chi inciti la folla in favore di gruppi criminali e, quindi, subisce il procedimento penale.
 
È quanto chiarito dalla Cassazione questa mattina [3] che, così facendo, ha confermato gli arresti domiciliari per un marocchino il quale aveva pubblicato su due siti web un documento che può essere ritenuto di propaganda all’Isis, invitando i suoi lettori a unirsi al Califfato islamico.
 
L’apologia di reato risulta aggravata dalla finalità terroristica. Lo scritto rimandava a siti web dell’Isis e presentava personaggi classificati dalle autorità di polizia internazionali come terroristi.
 
Non ci si può scusare sostenendo che l’adesione al Califfato sia solo “ideologica”, alle sue caratteristiche di Stato sociale e in favore, piuttosto di un estremismo religioso che nulla ha a che fare con il terrorismo internazionale.
 
Per l’Onu, e quindi anche per i nostri giudici, dire Isis è come dire Organizzazione terroristica e, quindi, compimento di sanguinari massacri e attentati.
 
Dunque, chi inneggia alla bandiera del califfato, pubblica post su Facebook o su altri siti che rendono gloria al neonato “Stato Islamico” è anch’egli un criminale.
 
Non avrebbe peraltro senso – sottolinea la Cassazione – pubblicare un documento del genere su di un sito web aperto senza la volontà di diffonderlo a una pluralità indefinita di persone, come Internet consente al pari della stampa.
 
Il nuovo piano di sicurezza dell’UE: tutti schedati sul web.
 
Il tutto si inserisce in un clima davvero incandescente: nel nuovo piano di sicurezza  approvato dall’Unione Europea si prevede che tutti i contenuti web verranno controllati periodicamente e quelli considerati più pericolosi saranno censurati o rimossi.
 
Oltre a ciò per gli autori potranno scattare le manette.
 
Gli investigatori potranno mettere sotto controllo le chat, Face book e tutte le piattaforme non convenzionali come le console per video games. "
 
Fonte laleggepertutti.it, qui:
 
http://www.laleggepertutti.it/105700_isis-attenti-a-cio-che-da-oggi-scrivete-sul-web
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Avvocato penalista - Commette istigazione a delinquere o apologia di delitto, art. 414. C.P., chiunque inneggia sui social network all'Isis o al Califfato islamico.
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