Avvocato penalista - Il Decreto penale di condanna, Art. 459 del Codice di Procedura Penale. Che cos'è, condizioni e opposizione.
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" Come opporsi al decreto penale di condanna.
Decreto penale: procedimento, pubblico ministero, opposizione e difesa del soggetto condannato, l’avvocato di fiducia, il termine di impugnazione.
La legge propone degli strumenti processuali studiati appositamente per velocizzare l’azione penale: in taluni casi, in presenza di determinate circostanze, l’imputato però può proporre opposizione, vediamo come.
L’azione penale segue un percorso molto articolato, volto ad accertare la verità dei fatti, punire o scagionare gli eventuali colpevoli, dare soddisfazione alle vittime.
Spesso, la complessità delle fasi di cui è composta, comporta un certo rallentamento dell’azione, per questa ragione il Legislatore ha introdotto dei riti speciali, volti ad attuare una certa accelerazione.
Il decreto penale di condanna è uno strumento che consente di velocizzare i processi che riguardano reati di piccola entità, la pena detentiva viene sostituita con una pena pecuniaria il cui versamento, a sua volta, permette di definire il procedimento penale in corso.
Tale decreto è il risultato di un procedimento speciale che consente di definire la posizione dell’imputato durante la fase preliminare dell’azione.
Il Pubblico Ministero propone una somma di denaro idonea a sostituire la detenzione e, se la situazione lo consente, viene accettata dal giudice delle Indagini preliminari ed imposta all’imputato.
Il pagamento della sanzione pecuniaria, effettuato mediante modello F23, compilato con tutti i dati relativi al procedimento penale, consente di spegnere l’azione penale e, pur non figurando nella situazione personale elencata nel Casellario Giudiziario, rappresenta un precedente.
L’estinzione del reato per cui viene emesso il decreto si ottiene se in un periodo di tempo di 5 anni, di 2 anni per i reati che vengono puniti con contravvenzione, l’imputato non commetta un altro reato della medesima specie.
L’imputato, in caso di decreto penale di condanna emesso nei suoi confronti, può decidere di accettare la determinazione del giudice e procedere al pagamento della somma di denaro indicata, oppure, al contrario, può decidere di impugnarlo.
Il termine per proporre opposizione ad un decreto penale di condanna è molto stretto: l’imputato infatti ha solamente 15 giorni, calcolati dal giorno della notifica del disposto del giudice, per impugnare il provvedimento.
L’opposizione deve essere formalmente depositata presso la cancelleria dell’Ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari, entro il periodo predetto, e deve indicare le motivazioni a sostegno della richiesta.
L’imputato, in fase di opposizione, può richiedere inoltre, in presenza di determinate circostanze che dovranno essere valutate dal giudice, di usufruire di un rito alternativo, come ad esempio il patteggiamento, il rito abbreviato oppure l’oblazione.
Se, infine, entro il termine di 15 giorni il decreto non viene opposto, diventa, automaticamente definitivo, con tutte le conseguenze ad esso connesse.
Le motivazioni che spingono l’imputato ad opporsi ad un decreto penale di condanna sono molteplici, alcune sono dettate dalla strategia difensiva, messa in atto dal legale di fiducia, altre invece da una precisa volontà di difendersi da accuse che si suppongono ingiuste.
Con l’opposizione l’imputato non accetta passivamente quanto statuito dal giudice ma porta il processo su un livello di parità in cui può approfondire la situazione che lo ha visto tristemente protagonista.
Nella prassi, l’opposizione a decreto penale di condanna viene effettuata dall’avvocato di fiducia nominato dall’imputato ma tale opposizione, secondo quanto previsto dalla legge, può essere eseguita anche autonomamente, senza l’intervento di un legale.
Poiché la materia penale è di estrema delicatezza, nonostante tale possibilità di agire senza un’assistenza, tale opzione è sconsigliabile in quanto si rischierebbe di compromettere la propria situazione.
In circostanze del genere è bene affidarsi ad un avvocato penalista che possa impugnare il decreto nell’interesse dell’imputato. "
Fonte laleggepertutti.it, qui:
http://www.laleggepertutti.it/105260_come-opporsi-al-decreto-penale-di-condanna
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Avvocato penalista - Il Decreto penale di condanna, Art. 459 del Codice di Procedura Penale. Che cos'è, condizioni e opposizione. |
" Come opporsi al decreto penale di condanna.
Decreto penale: procedimento, pubblico ministero, opposizione e difesa del soggetto condannato, l’avvocato di fiducia, il termine di impugnazione.
La legge propone degli strumenti processuali studiati appositamente per velocizzare l’azione penale: in taluni casi, in presenza di determinate circostanze, l’imputato però può proporre opposizione, vediamo come.
L’azione penale segue un percorso molto articolato, volto ad accertare la verità dei fatti, punire o scagionare gli eventuali colpevoli, dare soddisfazione alle vittime.
Spesso, la complessità delle fasi di cui è composta, comporta un certo rallentamento dell’azione, per questa ragione il Legislatore ha introdotto dei riti speciali, volti ad attuare una certa accelerazione.
Il decreto penale di condanna è uno strumento che consente di velocizzare i processi che riguardano reati di piccola entità, la pena detentiva viene sostituita con una pena pecuniaria il cui versamento, a sua volta, permette di definire il procedimento penale in corso.
Tale decreto è il risultato di un procedimento speciale che consente di definire la posizione dell’imputato durante la fase preliminare dell’azione.
Il Pubblico Ministero propone una somma di denaro idonea a sostituire la detenzione e, se la situazione lo consente, viene accettata dal giudice delle Indagini preliminari ed imposta all’imputato.
Il pagamento della sanzione pecuniaria, effettuato mediante modello F23, compilato con tutti i dati relativi al procedimento penale, consente di spegnere l’azione penale e, pur non figurando nella situazione personale elencata nel Casellario Giudiziario, rappresenta un precedente.
L’estinzione del reato per cui viene emesso il decreto si ottiene se in un periodo di tempo di 5 anni, di 2 anni per i reati che vengono puniti con contravvenzione, l’imputato non commetta un altro reato della medesima specie.
L’imputato, in caso di decreto penale di condanna emesso nei suoi confronti, può decidere di accettare la determinazione del giudice e procedere al pagamento della somma di denaro indicata, oppure, al contrario, può decidere di impugnarlo.
Il termine per proporre opposizione ad un decreto penale di condanna è molto stretto: l’imputato infatti ha solamente 15 giorni, calcolati dal giorno della notifica del disposto del giudice, per impugnare il provvedimento.
L’opposizione deve essere formalmente depositata presso la cancelleria dell’Ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari, entro il periodo predetto, e deve indicare le motivazioni a sostegno della richiesta.
L’imputato, in fase di opposizione, può richiedere inoltre, in presenza di determinate circostanze che dovranno essere valutate dal giudice, di usufruire di un rito alternativo, come ad esempio il patteggiamento, il rito abbreviato oppure l’oblazione.
Se, infine, entro il termine di 15 giorni il decreto non viene opposto, diventa, automaticamente definitivo, con tutte le conseguenze ad esso connesse.
Le motivazioni che spingono l’imputato ad opporsi ad un decreto penale di condanna sono molteplici, alcune sono dettate dalla strategia difensiva, messa in atto dal legale di fiducia, altre invece da una precisa volontà di difendersi da accuse che si suppongono ingiuste.
Con l’opposizione l’imputato non accetta passivamente quanto statuito dal giudice ma porta il processo su un livello di parità in cui può approfondire la situazione che lo ha visto tristemente protagonista.
Nella prassi, l’opposizione a decreto penale di condanna viene effettuata dall’avvocato di fiducia nominato dall’imputato ma tale opposizione, secondo quanto previsto dalla legge, può essere eseguita anche autonomamente, senza l’intervento di un legale.
Poiché la materia penale è di estrema delicatezza, nonostante tale possibilità di agire senza un’assistenza, tale opzione è sconsigliabile in quanto si rischierebbe di compromettere la propria situazione.
In circostanze del genere è bene affidarsi ad un avvocato penalista che possa impugnare il decreto nell’interesse dell’imputato. "
Fonte laleggepertutti.it, qui:
http://www.laleggepertutti.it/105260_come-opporsi-al-decreto-penale-di-condanna
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