Avvocato penalista - Legittime le video riprese disposte dal P. M. nelle aule, per rilevare i Maltrattamenti a scuola, anche senza autorizzazione del G.I.P.
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"" Maltrattamenti a scuola: legittime le video-riprese disposte dal P. M.
La Cassazione recentemente ha affrontato il tema delle video riprese all’interno delle aule scolastiche.
A parere dei giudici, la scuola anche se per gli studenti, i professori e tutto il personale deve essere vista come una seconda casa, di fatto peró non puó essere considerata come una dimora privata perché é un luogo aperto al pubblico.
In base a queste osservazioni, la sesta sezione penale della Suprema Corte ha considerato lecite le video riprese disposte direttamente dal P.M. senza l’autorizzazione del Giudice per le Indagini Preliminari per incastrare una maestra accusata di aver maltrattato per mesi i suoi alunni.
La Cassazione ha avuto modo di trattare l’argomento a seguito del ricorso presentato dai legali della donna avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame che nei suoi confronti stabiliva l’obbligo di dimora.
Le video riprese disposte dal P.M. dentro la scuola dimostravano come la maestra avesse maltrattato ripetutamente gli alunni dandogli ”schiaffi al volto e alla nuca, strattoni, poderose tirate d’orecchi e di capelli”.
La difesa della donna, ricorrendo ai giudici di Piazza Cavour, sostanzialmente chiedeva l’inutilizzabilità delle riprese perché la scuola é paragonabile ad un domicilio, dove vige riservatezza e autonomia e la maestra durante le lezioni esercita il potere di non far entrare estranei all’interno dell’aula scolastica e, pertanto, le riprese dovevano essere autorizzate dal GIP.
Gli ermellini, con la sentenza n. 33593, hanno invece confermato l’obbligo di dimora per la donna, precisando inoltre che il PM ha potuto procedere ”senza alcuna necessità di chiedere l’autorizzazione al GIP” in quanto, ”nel caso in esame deve escludersi che un’aula scolastica possa essere considerata un domicilio; trattandosi, infatti, di un luogo dove può entrare un numero indeterminato di persone (alunni, professori, preposti alla sorveglianza e alla direzione dell’istituto, familiari degli alunni), essa va qualificata come luogo aperto al pubblico”. ""
Fonte sentenze-cassazione.com, qui:
http://www.sentenze-cassazione.com/maltrattamenti-a-scuola-legittime-le-video-riprese-disposte-dal-p-m/
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"" Maltrattamenti a scuola: legittime le video-riprese disposte dal P. M.
La Cassazione recentemente ha affrontato il tema delle video riprese all’interno delle aule scolastiche.
A parere dei giudici, la scuola anche se per gli studenti, i professori e tutto il personale deve essere vista come una seconda casa, di fatto peró non puó essere considerata come una dimora privata perché é un luogo aperto al pubblico.
In base a queste osservazioni, la sesta sezione penale della Suprema Corte ha considerato lecite le video riprese disposte direttamente dal P.M. senza l’autorizzazione del Giudice per le Indagini Preliminari per incastrare una maestra accusata di aver maltrattato per mesi i suoi alunni.
La Cassazione ha avuto modo di trattare l’argomento a seguito del ricorso presentato dai legali della donna avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame che nei suoi confronti stabiliva l’obbligo di dimora.
Le video riprese disposte dal P.M. dentro la scuola dimostravano come la maestra avesse maltrattato ripetutamente gli alunni dandogli ”schiaffi al volto e alla nuca, strattoni, poderose tirate d’orecchi e di capelli”.
La difesa della donna, ricorrendo ai giudici di Piazza Cavour, sostanzialmente chiedeva l’inutilizzabilità delle riprese perché la scuola é paragonabile ad un domicilio, dove vige riservatezza e autonomia e la maestra durante le lezioni esercita il potere di non far entrare estranei all’interno dell’aula scolastica e, pertanto, le riprese dovevano essere autorizzate dal GIP.
Gli ermellini, con la sentenza n. 33593, hanno invece confermato l’obbligo di dimora per la donna, precisando inoltre che il PM ha potuto procedere ”senza alcuna necessità di chiedere l’autorizzazione al GIP” in quanto, ”nel caso in esame deve escludersi che un’aula scolastica possa essere considerata un domicilio; trattandosi, infatti, di un luogo dove può entrare un numero indeterminato di persone (alunni, professori, preposti alla sorveglianza e alla direzione dell’istituto, familiari degli alunni), essa va qualificata come luogo aperto al pubblico”. ""
Fonte sentenze-cassazione.com, qui:
http://www.sentenze-cassazione.com/maltrattamenti-a-scuola-legittime-le-video-riprese-disposte-dal-p-m/
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