Avvocato penalista - Cacciare di casa la / il coniuge è reato, anche se e quando ritorna, dopo averla abbandonata, per andare a vivere coi suoi genitori.
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"" Cassazione : cacciare di casa il coniuge è reato.
Cassazione Penale – Sentenza n. 40383/2012.
Basta mettere le valigie del coniuge fuori dalla porta.
Per la Cassazione: cacciare di casa il coniuge é reato.
Tra le mura domestiche ne succedono davvero di cotte e di crude.
Come al solito le sentenze più particolari hanno per protagonisti coniugi o condomini.
In questo caso, parliamo di coniugi.
Più nello specifico, la sentenza che stiamo per analizzare riguarda un burrascoso rapporto di coppia che ha “fruttato” al marito una condanna per i reati di violenza privata, lesioni personali, danneggiamento e ingiuria ai danni della moglie.
La Cassazione ha preso spunto dalla fattispecie esaminata per dettare alcune regole fondamentali del rapporto di coppia come ad esempio che non si può cacciare di casa il coniuge.
Forse siamo stati abituati dai film e con facilità riusciamo ad immaginare la scena in cui la moglie furiosa, cambia la serratura e lascia fuori dalla porta la valigia piena di vestiti del marito ma in questo caso le posizioni sono invertite.
Infatti, in questa occasione è stata la moglie a trovare la valigia sul pianerottolo di casa.
In sostanza la vicenda è stata questa: una donna siciliana (dopo una lite) torna dai genitori ma poi il marito non l’ha fatta più rientrare in casa.
Tutto proprio come il copione di un film se non fosse che nel nostro ordinamento a seguire il copione si commette reato.
Infatti, il reato di violenza privata si è configurato esattamente all’atto dell’espellere la consorte fuori dalle mura domestiche.
L’uomo 51 enne difendeva innanzi ai giudici affermando che, al momento del fatto, la consorte era tornata a vivere dai suoi genitori e, pertanto, la casa familiare era «in uso» soltanto a lui.
L’imputato ha inutilmente rappresentato alla Corte la propria versione dei fatti secondo la quale non sarebbe avvenuto alcun tipo di allontanamento forzato, ma gli ermellini hanno comunque deciso di non rigettare il ricorso dell’uomo chiarendo «la donna, anche se temporaneamente trasferitasi presso i genitori, aveva il diritto di tornare, né il marito poteva escluderla dalla casa coniugale».
In questo modo la quinta sezione penale della suprema corte di Cassazione ha confermato, con la sentenza n. 40383/2012, la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Palermo all’imputato.
Stando così le cose sarà meglio pensarci due volte prima di comportarsi come gli attori di un film o magari iniziare a fare scene più originali e che imitandole non si rischia una sentenza di condanna. ""
Fonte sentenze-cassazione.com, qui:
http://www.sentenze-cassazione.com/cassazione-cacciare-di-casa-il-coniuge-e-reato/
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Avvocato penalista - Cacciare di casa la / il coniuge è reato, anche se e quando ritorna, dopo averla abbandonata, per andare a vivere coi suoi genitori. |
"" Cassazione : cacciare di casa il coniuge è reato.
Cassazione Penale – Sentenza n. 40383/2012.
Basta mettere le valigie del coniuge fuori dalla porta.
Per la Cassazione: cacciare di casa il coniuge é reato.
Tra le mura domestiche ne succedono davvero di cotte e di crude.
Come al solito le sentenze più particolari hanno per protagonisti coniugi o condomini.
In questo caso, parliamo di coniugi.
Più nello specifico, la sentenza che stiamo per analizzare riguarda un burrascoso rapporto di coppia che ha “fruttato” al marito una condanna per i reati di violenza privata, lesioni personali, danneggiamento e ingiuria ai danni della moglie.
La Cassazione ha preso spunto dalla fattispecie esaminata per dettare alcune regole fondamentali del rapporto di coppia come ad esempio che non si può cacciare di casa il coniuge.
Forse siamo stati abituati dai film e con facilità riusciamo ad immaginare la scena in cui la moglie furiosa, cambia la serratura e lascia fuori dalla porta la valigia piena di vestiti del marito ma in questo caso le posizioni sono invertite.
Infatti, in questa occasione è stata la moglie a trovare la valigia sul pianerottolo di casa.
In sostanza la vicenda è stata questa: una donna siciliana (dopo una lite) torna dai genitori ma poi il marito non l’ha fatta più rientrare in casa.
Tutto proprio come il copione di un film se non fosse che nel nostro ordinamento a seguire il copione si commette reato.
Infatti, il reato di violenza privata si è configurato esattamente all’atto dell’espellere la consorte fuori dalle mura domestiche.
L’uomo 51 enne difendeva innanzi ai giudici affermando che, al momento del fatto, la consorte era tornata a vivere dai suoi genitori e, pertanto, la casa familiare era «in uso» soltanto a lui.
L’imputato ha inutilmente rappresentato alla Corte la propria versione dei fatti secondo la quale non sarebbe avvenuto alcun tipo di allontanamento forzato, ma gli ermellini hanno comunque deciso di non rigettare il ricorso dell’uomo chiarendo «la donna, anche se temporaneamente trasferitasi presso i genitori, aveva il diritto di tornare, né il marito poteva escluderla dalla casa coniugale».
In questo modo la quinta sezione penale della suprema corte di Cassazione ha confermato, con la sentenza n. 40383/2012, la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Palermo all’imputato.
Stando così le cose sarà meglio pensarci due volte prima di comportarsi come gli attori di un film o magari iniziare a fare scene più originali e che imitandole non si rischia una sentenza di condanna. ""
Fonte sentenze-cassazione.com, qui:
http://www.sentenze-cassazione.com/cassazione-cacciare-di-casa-il-coniuge-e-reato/
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