Avvocato penalista - Il reato di Atti persecutori (art. 612 bis del codice penale), noto come stalking nel lessico comune, si applica anche ai condomini, secondo il P.M. ed il G.I.P. di Padova.
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Le decisioni giudiziali vanno rispettate, anche se e quando non sono accettabili o condivisibili.
O almeno così ci è stato "insegnato" dal sistema della giustizia che abbiamo saputo darci.
Ma il sistema della giustizia che abbiamo saputo darci ci ha insegnato pure che o un determinato comportamento integra la figura criminosa per esso prevista, in ognuno dei suoi elementi costitutivi, o integra altre figure criminose, pure previste per certe azioni o certi comportamenti analoghi ma non eguali, o non integra alcuna figura criminosa e, dunque, non costituisce un fatto costituente reato.
E questo in base ai principi costituzionali della determinatezza e tassatività delle norme penali.
Per cui si può ben configurare il reato di atti persecutori a carico di un condomino, che abbia commesso il reato di atti persecutori nei confronti di uno o più condomini, solo se e quando la sua azione integri appieno tutti gli elementi costitutivi di cui al reato di Atti persecutori, previsto dall'art. 612 bis del codice penale, sebbene mal formulati o strutturati dal legislatore.
Se diversamente, si applicano e si devono applicare altre norme - quali e per esempio - quelle di cui agli artt. 610, 612, 659 e 660 del codice penale, in ossequio ai suddetti principi costituzionali della determinatezza e della tassatività delle norme penali.
Nel campo del diritto penale non vi è alcuna norma che preveda l'estensione dei reati per analogia.
____________________________________Avvocato penalista - Il reato di Atti persecutori (art. 612 bis del codice penale), noto come stalking nel lessico comune, si applica anche ai condomini, secondo il P.M. ed il G.I.P. di Padova. |
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""" Legge sullo stalking per allontanare condomini rumorosi 21 febbraio 2013.
Volume della radio troppo alta, odori molesti, parolacce e offese: la legge nata per tutelare gli ex partner dallo stalking viene ora applicata anche per difendersi dai vicini di casa rumorosi.
Durante l’anno, le controversie all’interno dei condomini sono più di due milioni, molte delle quali dovute alla maleducazione dei vicini. Niente paura: da oggi è possibile usare le sanzioni previste per lo stalking anche nel caso di coinquilini persecutori.
L’ultimo caso arriva da Padova, dove il giudice per le indagini preliminari ha costretto [1] un uomo di mezza età ad abbandonare il proprio appartamento e a mantenersi a una distanza di almeno 500 metri dagli ex vicini di casa. Tra le condotte a lui incriminate, oltre alla radio ad alto volume e vari lanci di oggetti contro le pareti, figuravano anche “performance amorose infuocate tra le lenzuola”.
L’inquilino aveva ricevuto svariate diffide, servite tuttavia solo a risvegliare il suo risentimento.L’uomo, infatti, per tutta risposta, aveva replicato con minacce e insulti.
Il Gip ha accolto quindi la richiesta del pubblico ministero e ha costretto l’inquilino a lasciare il condominio dove risiedeva. Per lui ora l’obbligo è quello di non avvicinarsi entro i 500 metri dalla struttura condominiale che ha vessato per lungo tempo.
Le legge sullo stalking, introdotta nel 2009, può essere applicata in tutti quei casi in cui vi sia “un’attività persecutoria” in grado di generare inquietudine in chi la subisce e di procurare cambiamenti nello stile di vita o stati di ansia. """
http://www.laleggepertutti.it/24569_legge-sullo-stalking-per-allontanare-gli-inquilini-rumorosi
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Avvocato penalista - Il reato di Atti persecutori (art. 612 bis del codice penale), noto come stalking nel lessico comune, si applica anche ai condomini, secondo il P.M. ed il G.I.P. di Padova.
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