Avvocato penalista - Gli Atti osceni, Art. 527 C.P., non sono più reato, per cui si potrà fare sesso in pubblico, come le bestie; una scelta di civiltà del governo Renzi.
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" Atti osceni: fare sesso in pubblico non è più reato.
Atti osceni in luogo pubblico: depenalizzato l’amore su strade, spiagge e non al riparo da occhi indiscreti.
Ieri il governo ha approvato lo schema di due decreti legislativi sulla depenalizzazione di reati come l’ingiuria e gli atti osceni: in tutto sono circa 60 gli illeciti che escono dall’area della rilevanza penale.
Il Consiglio dei ministri ha così licenziato, in via preliminare, i testi dei due decreti legislativi attuativi della delega parlamentare [1] che sarebbe scaduta a breve.
Ora l’ultima parola tocca al Parlamento.
In particolare si prevede la depenalizzazione dei reati per i quali come pena è prevista una multa, come l’omesso versamento di contributi e ritenute da parte del datore di lavoro, purché sotto i 10 mila euro annui.
Con alcune eccezioni, relative a reati non marginali: edilizia e urbanistica; alimenti e bevande; ambiente, territorio e paesaggio; sicurezza pubblica e dei luoghi di lavoro; giochi d’azzardo e scommesse; armi e esplosivi; finanziamento ai partiti; proprietà intellettuale e industriale.
Diremo addio alle auto tappezzate di giornali sui vetri?
Il reato di atti osceni è previsto e punito codice penale [2], il quale prevede che “chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni ovvero manifestazioni di concupiscenza, sensualità, inverecondia sessuale, in grado di offendere il sentimento della morale sessuale e del pudore al punto da destare in chi possa assistervi disgusto e repulsione [3].
La sanzione consiste nella reclusione da tre mesi a tre anni.
La fattispecie è aggravata e la pena aumentata da un terzo alla metà se il fatto è commesso “all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori”, se da ciò deriva il pericolo che i minori vi assistano.
Ai fini della configurabilità del reato la condotta deve essere tenuta in un luogo pubblico, aperto al pubblico o comunque esposto al pubblico, ovvero in qualsiasi luogo visibile a terzi [4].
Si tratta di un reato di pericolo concreto e richiede, perciò, che la visibilità del luogo in cui gli atti vengono compiuti sia valutabile sin dall’inizio tenendo conto della natura del luogo, del momento del fatto e delle condizioni oggettive.
È prevista anche un’ipotesi colposa, nel qual caso il soggetto agente ha tenuto per negligenza e imprudenza la condotta in un luogo che possa assumere in concreto il carattere di visibilità.
Con la depenalizzazione varata dal Governo gli atti osceni verranno puniti solo con una sanzione amministrativa di tipo pecuniario con un massimo di 30mila euro invece dei tre anni di carcere.
Stessa sorte è toccato ai reati di atti contrari alla pubblica decenza, le pubblicazioni e gli spettacoli osceni, l’abuso della credulità popolare, le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive.
Quanto alla distinzione tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza, la Cassazione ha osservato che:
– gli atti osceni offendono, in modo intenso e grave il pudore sessuale, suscitando nell’osservatore sensazioni di disgusto oppure rappresentazioni o desideri erotici (per esempio due persone che consumano un atto sessuale in auto).
– gli atti contrari alla pubblica decenza ledono il normale sentimento di costumatezza, generando fastidio e riprovazione (per es. un uomo che dorme nudo in auto).
[1] L. n. 67/2014.
[2] Art. 527 cod. pen.
[3] Cass. sent. n. 48532/2004.
[4] Cass. sent. n. 3855/1997. "
Fonte laleggepertutti.it, qui:
http://www.laleggepertutti.it/104377_atti-osceni-fare-sesso-in-pubblico-non-e-piu-reato
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Avvocato penalista - Gli Atti osceni, Art. 527 C.P., non sono più reato, per cui si potrà fare sesso in pubblico, come le bestie; una scelta di civiltà del governo Renzi. |
" Atti osceni: fare sesso in pubblico non è più reato.
Atti osceni in luogo pubblico: depenalizzato l’amore su strade, spiagge e non al riparo da occhi indiscreti.
Ieri il governo ha approvato lo schema di due decreti legislativi sulla depenalizzazione di reati come l’ingiuria e gli atti osceni: in tutto sono circa 60 gli illeciti che escono dall’area della rilevanza penale.
Il Consiglio dei ministri ha così licenziato, in via preliminare, i testi dei due decreti legislativi attuativi della delega parlamentare [1] che sarebbe scaduta a breve.
Ora l’ultima parola tocca al Parlamento.
In particolare si prevede la depenalizzazione dei reati per i quali come pena è prevista una multa, come l’omesso versamento di contributi e ritenute da parte del datore di lavoro, purché sotto i 10 mila euro annui.
Con alcune eccezioni, relative a reati non marginali: edilizia e urbanistica; alimenti e bevande; ambiente, territorio e paesaggio; sicurezza pubblica e dei luoghi di lavoro; giochi d’azzardo e scommesse; armi e esplosivi; finanziamento ai partiti; proprietà intellettuale e industriale.
Diremo addio alle auto tappezzate di giornali sui vetri?
Il reato di atti osceni è previsto e punito codice penale [2], il quale prevede che “chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni ovvero manifestazioni di concupiscenza, sensualità, inverecondia sessuale, in grado di offendere il sentimento della morale sessuale e del pudore al punto da destare in chi possa assistervi disgusto e repulsione [3].
La sanzione consiste nella reclusione da tre mesi a tre anni.
La fattispecie è aggravata e la pena aumentata da un terzo alla metà se il fatto è commesso “all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori”, se da ciò deriva il pericolo che i minori vi assistano.
Ai fini della configurabilità del reato la condotta deve essere tenuta in un luogo pubblico, aperto al pubblico o comunque esposto al pubblico, ovvero in qualsiasi luogo visibile a terzi [4].
Si tratta di un reato di pericolo concreto e richiede, perciò, che la visibilità del luogo in cui gli atti vengono compiuti sia valutabile sin dall’inizio tenendo conto della natura del luogo, del momento del fatto e delle condizioni oggettive.
È prevista anche un’ipotesi colposa, nel qual caso il soggetto agente ha tenuto per negligenza e imprudenza la condotta in un luogo che possa assumere in concreto il carattere di visibilità.
Con la depenalizzazione varata dal Governo gli atti osceni verranno puniti solo con una sanzione amministrativa di tipo pecuniario con un massimo di 30mila euro invece dei tre anni di carcere.
Stessa sorte è toccato ai reati di atti contrari alla pubblica decenza, le pubblicazioni e gli spettacoli osceni, l’abuso della credulità popolare, le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive.
Quanto alla distinzione tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza, la Cassazione ha osservato che:
– gli atti osceni offendono, in modo intenso e grave il pudore sessuale, suscitando nell’osservatore sensazioni di disgusto oppure rappresentazioni o desideri erotici (per esempio due persone che consumano un atto sessuale in auto).
– gli atti contrari alla pubblica decenza ledono il normale sentimento di costumatezza, generando fastidio e riprovazione (per es. un uomo che dorme nudo in auto).
[1] L. n. 67/2014.
[2] Art. 527 cod. pen.
[3] Cass. sent. n. 48532/2004.
[4] Cass. sent. n. 3855/1997. "
Fonte laleggepertutti.it, qui:
http://www.laleggepertutti.it/104377_atti-osceni-fare-sesso-in-pubblico-non-e-piu-reato
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