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""" Sulla causalità nei reati omissivi impropri
Tribunale della Spezia, Sezione distaccata di Sarzana, sentenza 3 ottobre 2011. """
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Avvocato penalista - Reati omissivi impropri e causalità. |
TRIBUNALE DELLA SPEZIA
- sez. distaccata di Sarzana -
- sez. distaccata di Sarzana -
FATTO E DIRITTO
1. A. B. è stato citato a giudizio per rispondere del reato di omicidio colposo menzionato in rubrica.
1.1 Si contesta all'imputato, nella sua qualità di legale rappresentante della S.r.l. C.G., datore di lavoro di T. D., di aver colposamente tollerato che lo stesso T. effettuasse, per anni, nella sua qualità di capo piazzale, le operazioni di carico di lastre di marmo all'interno dei containers, in violazione delle norme di sicurezza e, in particolare, mediante il sistema detto “a libro aperto”, rispetto al modo che prevede l'uso di “capre” posizionate al centro del container; nell’avere, quindi, omesso, in violazione delle disposizioni di cui all’art. 4 D. Lgs. 626/94, di effettuare la necessaria valutazione di tale rischio e di prendere le misure appropriate affinché al lavoratore venissero impartite adeguate informazioni ed istruzioni circa l'utilizzo di tecniche di carico diverse da quella “a libro aperto”; in tal modo cagionando al T. - che era entrato in un container sul quale erano già stati caricati, con sistema a libro aperto, due “pacchi”, per un totale di 17 lastre appoggiate alla parete sinistra dello stesso container, e sul quale veniva posizionato, sulla destra, un ulteriore “pacco” di 19 lastre di dimensioni più ridotte, che crollavano e schiacciavano il lavoratore sul fondo del container - lesioni personali che lo traevano immediatamente a morte in data 11/8/2006.
(Leggete il testo integrale della sentenza cliccando sul link che segue):
1. A. B. è stato citato a giudizio per rispondere del reato di omicidio colposo menzionato in rubrica.
1.1 Si contesta all'imputato, nella sua qualità di legale rappresentante della S.r.l. C.G., datore di lavoro di T. D., di aver colposamente tollerato che lo stesso T. effettuasse, per anni, nella sua qualità di capo piazzale, le operazioni di carico di lastre di marmo all'interno dei containers, in violazione delle norme di sicurezza e, in particolare, mediante il sistema detto “a libro aperto”, rispetto al modo che prevede l'uso di “capre” posizionate al centro del container; nell’avere, quindi, omesso, in violazione delle disposizioni di cui all’art. 4 D. Lgs. 626/94, di effettuare la necessaria valutazione di tale rischio e di prendere le misure appropriate affinché al lavoratore venissero impartite adeguate informazioni ed istruzioni circa l'utilizzo di tecniche di carico diverse da quella “a libro aperto”; in tal modo cagionando al T. - che era entrato in un container sul quale erano già stati caricati, con sistema a libro aperto, due “pacchi”, per un totale di 17 lastre appoggiate alla parete sinistra dello stesso container, e sul quale veniva posizionato, sulla destra, un ulteriore “pacco” di 19 lastre di dimensioni più ridotte, che crollavano e schiacciavano il lavoratore sul fondo del container - lesioni personali che lo traevano immediatamente a morte in data 11/8/2006.
(Leggete il testo integrale della sentenza cliccando sul link che segue):
http://www.penale.it/page.asp?mode=1&IDPag=978 .
Fonte Penale.it
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