L'avvocato penalista e le indagini difensive.
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Un contributo alla tematica delle indagini difensive.
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L'avvocato penalista e le indagini difensive. |
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La materia delle indagini difensive, com'è noto, è stata regolata in dettaglio dalla legge n°. 397 del 7 dicembre 2000, in ossequio al principio processuale del diritto alla prova o del difendersi provando, di cui agli artt. 290 c.p.p. e 38, disp. att. al c.p.p., la quale ha modificato ed integrato alcuni articoli del codice di procedura penale previgente alla sua entrata in vigore.
Cori di plausi all'innovazione legislativa, che era venuta a colmare un vuoto normativo protraentesi da anni e che avrebbe contribuito ad una migliore attuazione del principio di parità tra accusa e difesa e, più in generale, al miglioramento del sistema della nostra giustizia penale.
L'aspetto, che più di ogni altro mi ha stupito, come uomo, prima ancora che come professionista, e che ha rappresentato una costante nelle risposte date dalla quasi totalità degli intervistati da un diffuso e molto letto quotidiano nazionale, all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge, è stato il fatto che, con altrettanta coralità ed uniformità, le opinioni richieste, ad alcuni tra i più rinomati e noti penalisti nostrani in merito alla novella legislativa, si sono incentrate esclusivamente sui maggiori costi della difesa penale che la nuova legge avrebbe imposto agli indagati ed alle altre parti private del processo penale italiano, i quali avrebbero fatto lievitare, dal 40 al 60 %, gli oneri economici delle parcelle, già di per sè alte, le quali, per i vari casi nazionali da ognuno di essi citati, a titolo di esempio, nelle risposte date, erano allora di qualche centinaio di milioni di Lire (al tempo ancora avevamo la nostra amata Lira ...).
Si veda, per tutti, il quotidiano La Repubblica, edizione del 13 gennaio 2001, pagina 13.