Avvocato penalista - Il processo per mafia (art. 416 bis c.p.) a carico di Giulio Andreotti.
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""" Il lato oscuro di Andreotti: le sue colpe certe, i processi, le sentenze.
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Avvocato penalista - Il processo per mafia (art. 416 bis c.p.) a carico di Giulio Andreotti. |
""" Il lato oscuro di Andreotti: le sue colpe certe, i processi, le sentenze.
Quella di Giulio Andreotti è stata, sì, una vita costellata di incarichi prestigiosi.
Ma come ogni storia di vicende umane, il lato oscuro non è mancato.
Al netto delle supposizioni, delle dietrologie, delle dicerie che tra corridoi e redazioni sono filtrate a volte incontrollate, il nome del Divo, oltre a una serie pressoché infinita di personalità spesso finite alla sbarra, è stato associato alla responsabilità certa di alcuni crimini nel corso della sua pluridecennale esperienza in politica.
Vediamo, dunque, i processi che hanno portato alla condanna, o quantomeno alla prescrizione, dell’imputato illustre Giulio Andreotti, assieme a qualche frequentazione poco nobile comprovata nelle ricostruzioni storiche e dibattimentali.
Ma come ogni storia di vicende umane, il lato oscuro non è mancato.
Al netto delle supposizioni, delle dietrologie, delle dicerie che tra corridoi e redazioni sono filtrate a volte incontrollate, il nome del Divo, oltre a una serie pressoché infinita di personalità spesso finite alla sbarra, è stato associato alla responsabilità certa di alcuni crimini nel corso della sua pluridecennale esperienza in politica.
Vediamo, dunque, i processi che hanno portato alla condanna, o quantomeno alla prescrizione, dell’imputato illustre Giulio Andreotti, assieme a qualche frequentazione poco nobile comprovata nelle ricostruzioni storiche e dibattimentali.
Innanzitutto, naturalmente, l’odissea giudiziaria del processo per mafia.
Come è noto, Andreotti evitò il carcere anche dopo la concessione dell’autorizzazione a procedere arrivata dal Senato nel 1993, grazie all’intercorrere della prescrizione, scattata il 21 dicembre 2002.
La sentenza della Corte di Cassazione infatti venne pronunciata quasi due anni dopo il via all’estinzione del reato, il 15 ottobre 2004.
L’impianto accusatorio, che vedeva Andreotti come referente delle cosche mafiose nelle istituzioni, venne confermato fino alla primavera del 1980, data entro la quale Andreotti sarebbe stato riconosciuto colpevole per associazione (a delinquere, n.d.r.) semplice, visto che l’aggravante mafiosa (il delitto di associazione di stampo mafioso, di cui all'art. 416 bis del codice penale, n.d.r.) venne inclusa (incluso, n.d.r.) nel codice penale soltanto a partire dal 1982.
Nel 1985, però, stando alle ricostruzioni del sovrintendente capo Francesco Stramandino, già responsabile della sicurezza di Andreotti alla Farnesina, si sarebbe tenuto un incontro tra Andreotti e il capo mafioso Andrea Manciaracina (vicino a Totò Riina), circostanza confermata dall’imputato che, però, giustificò il faccia a faccia come un confronto sulla legislazione della pesca.
Dunque, dopo un’assoluzione in primo grado e una sentenza in cui veniva riconosciuto all’imputato di aver commesso il reato di associazione per delinquere, a scombinare i piani dell’accusa intervenne la prescrizione.
Nella sentenza, si parla di “un’autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell’imputato verso i "mafiosi".
Sugli incontri provati anche a seguito del 1980 tra Andreotti e uomini affiliati a Cosa nostra, la Corte ravvisò la totale assenza di prove per poter ricostruire i contenuti dei dialoghi intercorsi.
Come è noto, Andreotti evitò il carcere anche dopo la concessione dell’autorizzazione a procedere arrivata dal Senato nel 1993, grazie all’intercorrere della prescrizione, scattata il 21 dicembre 2002.
La sentenza della Corte di Cassazione infatti venne pronunciata quasi due anni dopo il via all’estinzione del reato, il 15 ottobre 2004.
L’impianto accusatorio, che vedeva Andreotti come referente delle cosche mafiose nelle istituzioni, venne confermato fino alla primavera del 1980, data entro la quale Andreotti sarebbe stato riconosciuto colpevole per associazione (a delinquere, n.d.r.) semplice, visto che l’aggravante mafiosa (il delitto di associazione di stampo mafioso, di cui all'art. 416 bis del codice penale, n.d.r.) venne inclusa (incluso, n.d.r.) nel codice penale soltanto a partire dal 1982.
Nel 1985, però, stando alle ricostruzioni del sovrintendente capo Francesco Stramandino, già responsabile della sicurezza di Andreotti alla Farnesina, si sarebbe tenuto un incontro tra Andreotti e il capo mafioso Andrea Manciaracina (vicino a Totò Riina), circostanza confermata dall’imputato che, però, giustificò il faccia a faccia come un confronto sulla legislazione della pesca.
Dunque, dopo un’assoluzione in primo grado e una sentenza in cui veniva riconosciuto all’imputato di aver commesso il reato di associazione per delinquere, a scombinare i piani dell’accusa intervenne la prescrizione.
Nella sentenza, si parla di “un’autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell’imputato verso i "mafiosi".
Sugli incontri provati anche a seguito del 1980 tra Andreotti e uomini affiliati a Cosa nostra, la Corte ravvisò la totale assenza di prove per poter ricostruire i contenuti dei dialoghi intercorsi.
Così, la sentenza definitiva conferma che “la Corte palermitana non si è limitata ad affermare la generica e astratta disponibilità di Andreotti nei confronti di Cosa Nostra e di alcuni dei suoi vertici, ma ne ha sottolineato i rapporti con i suoi referenti siciliani (del resto in armonia con quanto ritenuto dal Tribunale), individuati in Salvo Lima, nei cugini Salvo e, sia pure con maggiori limitazioni temporali, in Vito Ciancimino, per poi ritenere (in ciò distaccandosi dal primo giudice) l’imputato compartecipe dei rapporti da costoro, sicuramente intrattenuti con Cosa Nostra, rapporti che, nel convincimento della Corte territoriale, sarebbero stati dall’imputato coltivati anche personalmente (con Badalamenti e, soprattutto, con Bontade) e che sarebbero stati per lui forieri di qualche vantaggio elettorale”. """
Fonte Leggi Oggi.it.
http://www.leggioggi.it/2013/05/06/il-lato-oscuro-di-andreotti-le-sue-colpe-certe-processi-le-sentenze/
Leggete il testo integrale della sentenza cliccando sul link che qui segue:
http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/05/Sentenza-Cassazione-Andreotti-2004-1.pdf
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Fonte Leggi Oggi.it.
http://www.leggioggi.it/2013/05/06/il-lato-oscuro-di-andreotti-le-sue-colpe-certe-processi-le-sentenze/
Leggete il testo integrale della sentenza cliccando sul link che qui segue:
http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/05/Sentenza-Cassazione-Andreotti-2004-1.pdf
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